Ederson ritrova la Salernitana. Il centrocampista dell’Atalanta sarà il grande ex insieme a Matteo Ruggeri della sfida di lunedì pomeriggio all’Arechi. Per il centrocampista brasiliano non sarà una sfida come tutte le altre. Dall’altra parte del campo ci sarà la squadra che lo ha lanciato in Italia, pescato dal Brasile da Walter Sabatini.
Sin dall’esperienza a Salerno, Ederson ha voluto accanto a sè Sergio Standoli, interprete salernitano che Sabatini prelevò dal Brasile dove insegnava italiano per affidargli sia Ederson che Mikael. “Per fortuna è stata delle scelte più importanti della mia vita”, ricorda Standoli a La Città di Salerno. “Ho avuto la possibilità di conoscere e affiancarmi ad una persona straordinaria, dal cuore grande, umile, generoso, così come è in campo”. La Salerno calcistica lo sa bene e lo rimpiange ancora. “Fu amore a prima vista. Quei sei mesi sono stati straordinari per l’intensità, per le emozioni di un racconto che hanno segnato la storia sportiva del club. Quando è arrivato a Salerno, Ederson ha dovuto fare i conti con il repentino cambio di usi, costumi, di cultura. Io ho cercato di fare il massimo per rendergli quell’esperienza molto più facile”.
Forte il rammarico per la retrocessione: “Dispiace tanto, soprattutto per come è andata – ammette Standoli -. Il rammarico di Ederson è anche per Sabatini, per l’ammirazione che ha nei suoi confronti. Sarà particolare per lui ritornare in uno stadio che si preannuncia mezzo vuoto, senza quel calore che fu trascinante per quella salvezza. Di Salerno custodisce il ricordo della passione della gente: nelle settimane determinanti del campionato era impossibile uscire! Però si divertiva, lottava e sognava per una piazza che gli è rimasta dentro, consapevole che si stava per realizzare un miracolo”.
