L’ormai ex dirigente granata Walter Sabatini torna a parlare di Salernitana. Intervenuto a distanza a “Doppio Passo”, format social andato in onda ieri sera, l’esperto operatore di mercato ha commentato la sua esperienza in Campania. “Salerno è nel mio cuore. Se c’è un dolore forte professionale e non essere riuscito a salvare la squadra come successo due anni fa. Sono tornato per questa gente che mi ama, ed è ricambiata. Ho fatto all-in, sono entrato dentro valutando solo il sentimento che mi spingeva verso questa città facendo un grande errore. Ho valutato solo il sentimento senza valutare che sarebbe stata un’impresa impossibile. Poi è normale che ci sono anche degli errori.
Ricordi? Il più bello è il 22 maggio 2022. Quell’ultima partita sancì una salvezza che era un’utopia. Parlare di permanenza in A in quella stagione era un azzardo. Io però ci ho sempre creduto, così come il mister Nicola e il gruppo. Resta una grande gioia per un popolo immenso che riempie sempre l’Arechi.
Calciatore al quale sono più legato? Ce ne sono tanti. Per me è stata una gioia recuperare Verdi che era sonnolente nel Torino. Lo presi strappandogli la promessa di bruciare il campo in allenamento sotto il mio controllo a bordo campo. Fece sei mesi meravigliosi. E’ stato l’uomo in più così come Fazio, Perotti e altri che hanno dato tantissimo. Nicola? Ormai si è ritagliato questo ruolo di pompiere ma è un grande allenatore che può allenare ovunque”.