Antonio Candreva ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport. Svincolato dopo l’addio con la Salernitana, il club granata ha pagato la penale da 400mila euro per uscire dal contratto che lo legava al romano, ora il fantasista romano è alla ricerca di una nuova avventura: “Ho passato l’estate come fossi in ritiro. Mi sono allenato con un preparatore. Ora lo faccio a Milano. Chiaro che toccare il pallone da solo è diverso da fare un allenamento in gruppo. Non sono abituato a stare in attesa. Mi manca la quotidianità, lo spogliatoio, i tifosi, l’avversario. Ma il fuoco dentro è acceso. Il calcio è la mia vita. Sono convinto di poter dare molto. Non ho staccato il cervello. Il mio Gps dice che invece di 38 anni, corro come un ragazzo di 28”.
Cosa attende Candreva dal mercato? “Voglio un club che mi stimi e che mi stimola”. Nessun riferimento alla sua ultima avventura con la Salernitana eppure lancia un indizio: “Cosa serve per salvarsi? Un gruppo di uomini. Che si forma conoscendosi, anche a tavola. Oggi si parla meno. Io sono poco social, molto antico. E poi serve partire bene e giocare con tranquillità. Sarà anche quella una lotta avvincente”.