Nessuno è in discussione. La Salernitana tira avanti. Dopo il pari di Cosenza, i nuvoloni sulla testa di Giovanni Martusciello restano lì, neri come l’umore di una squadra da “vorrei ma non posso”. Il peggio però non è ancora alle porte. La società, nonostante il nervosismo per il rendimento singhiozzante e per la prova del San Vito-Marulla tutt’altro che da stropicciarsi gli occhi, tende ancora la mano al tecnico ischitano. In fondo, “allenatore da progetto” era stata l’indicazione scelta in sede di presentazione nello scorso luglio, quando la missione consegnata tra le mani del 53enne aveva due comandamenti: dare una filosofia chiara alla propria squadra e ricostruire mattone dopo mattone un ambiente a pezzi.
Come riporta “La Città di Salerno”, sdoganata la parola serie A, puntuali sono arrivati i passi indietro in termini di risultati e prestazioni che hanno fatto scattare l’allarme. E anche obbligare Martusciello ad alzare lo scudo: “Abbiamo il dovere di portare in tutta Italia in alto questo nome e di vincere ovunque. Ma questo non significa avere però l’assillo di andare in serie A. Noi non possiamo pensare di volare troppo in alto”. La sfida interna con il Bari ha il sapore però di un nuovo esame determinante.