Un annuncio dal sapore amarcord. L’ex presidente della Salernitana, Nello Aliberti, ufficializza il ritorno allo stadio Arechi a 19 anni dalla sua ultima volta. Che risale all stagione 2004/2005, alla partita con l’Ascoli, quando i granata, con i gol di Palladino e Zaniolo, conquistarono quella vittoria che consentiva alla squadra di agguantare sul campo la salvezza in serie B. Poi, l’amarezza e la delusione dei successivi eventi lo hanno spinto a restare a lungo lontano dalle scene. La passione per l’ippocampo, però, è sempre rimasta nel suo cuore, come sottolinea ai nostri microfoni. «Sarà come il primo giorno di scuola – dice -, l’emozione sarà tantissima». «Ci tengo a precisare – aggiunge – che sono rimasto distante perchè non riconoscevo le società del passato, ma ho sempre tifato per la Salernitana e continuerò a farlo sempre». Così l’imprenditore di San Giuseppe Vesuviano in un’intervista esclusiva rilasciata ai microfoni di Lira Tv.
“Credo per la Salernitana sia un momento molto delicato, da tifoso invito i tifosi a partecipare alla gara dell’Arechi. Non servirà solo questo ma la squadra ha bisogno della vicinanza del suo pubblico”.
“Il momento è complicato, quando si scende dalla serie A non è semplice ricostruire e rimettere in piedi tutto, al di là dell’aspetto economico, che non è il problema di questo proprietario, che ha una capacità talmente grossa… È un problema di rimettere in sesto gli animi, creare un gruppo che abbia più affezione verso questa maglia”.
“L’ho sempre seguita, non andando allo stadio ma il tifo non muore mai e ho visto alcune partite di questa stagione, la squadra credo sia almeno da metà classifica, ma si deve mantenere la categoria a tutti i costi, e pensare alla salvezza”.
Dubbi sul futuro: a breve la proprietà penso che chiarirà, se intende rimanere alla guida della Salernitana, cosa che io auspico, perché la solidità economica è imponente, con un po’ di dedizione e applicazione potrebbe migliorare tutto. A mio avviso Iervolino deve farlo, e può farlo, altrimenti se ci sarà una nuova società si spera in una proprietà che abbia capacità e idee.