Ventuno candeline da soffiare tra speranze e voglia di rivalsa. I dolori del giovane Raimondo. Quelli di Antonio, giovane attaccante della Salernitana, che tra i desideri esprimerà quello di ritrovare la maglia da titolare e il feeling col gol. Per ora è rimasto fermo ad una sola giocata vincente, al tap-in con la Cremonese che fece esplodere l’Arechi lo scorso febbraio e regalò tre punti d’oro. Si sperava potesse essere l’episodio fondamentale per sbloccare il classe 1994, ed invece Raimondo, così come l’attacco della Salernitana, è stato inghiottito da un tunnel senza fine. Oltre un mese senza gol, con il rigore sbagliato da Cerri a Cesena ad aumentare i rimpianti. Difficoltà che hanno spinto Breda a preferire Verde all’emiliano, passato da uomo designato a realizzare i gol per la rincorsa salvezza a riserva di lusso.
Come riporta “La Città di Salerno”, dalla titolarità pronti-via con il Sassuolo ad appena 24’ messi insieme tra Frosinone e Cesena, restando addirittura in panchina per tutti i 90’ sia con il Modena che con il Bari. Soprattutto al San Nicola, quando la partita sembrava suggerire a Breda di osare per cercare la zampata da tre punti, Raimondo è rimasto fermo a bordocampo. Un lungo riscaldamento, lo sguardo proiettato sempre verso la panchina in attesa del suo momento. Poi però il passare dei minuti, il tabellone ad indicare il recupero e il sorriso a trasformarsi in delusione per una speranza diventata vana.