Dopo l’annuncio della Lega B che ha rinviato i playout in programma domani tra Salernitana e Frosinone, la nota dello stesso club granata, e quella del Trapani che ha ulteriormente ingarbugliato la situazione, anche il Brescia rompe il silenzio. E lo fa con un comunicato a seguito del caos scoppiato in giornata in seguito ad alcune irregolarità emerse nei pagamenti degli stipendi e dei relativi contributi risalenti allo scorso febbraio. Dopo la richiesta di accertamenti della Covisoc di oltre tre mesi fa, solo nelle scorse ore l’Agenzia delle Entrate ha fornito la documentazione necessaria, che attesterebbe l’inesistenza di crediti d’imposta utilizzati per saldare una somma di circa 1,5 milioni di euro in assenza di liquidità necessaria.
Massimo Cellino non ha commentato, preferendosi limitare a parlare di “truffa subita” da una società terza alla quale il Brescia si sarebbe affidato per il versamento dei contributi attraverso la compravendita di crediti di imposta, per una cifra attorno al milione e 400mila euro che il club avrebbe pagato a questa società. Poi il comunicato diramato pochi minuti fa (situazione analoga a quella appena denunciata dal Trapani, che si è affidata alla stessa società e si ritiene parte lesa).
“A seguito delle notizie di stampa emerse in data odierna e dell’avviso di conclusione delle indagini ricevuto dalla F.I.G.C. per presunte irregolarità nei pagamenti, Brescia Calcio S.p.a. comunica che ricorrerà in qualsiasi sede sportiva e, qualora necessario, extra-sportiva, per tutelare la propria posizione ritenendo di aver adempiuto correttamente alle scadenze federali e di aver agito in conformità alle norme statali e sportive“.