L’Espresso: “Diversi club di B e C a rischio: crediti fiscali utilizzati in acquisto di criptovalute, iscrizioni in dubbio”

L'annuncio della rivista in un'inchiesta

L’Espresso in edicola da questa mattina, in un’inchiesta di Carlo Tecce e Gianfrancesco Turano, ha scoperto l’utilizzo delle criptovalute nell’ultimo scandalo che travolge il calcio italiano. Infatti, secondo l’inchiesta del settimanale, “i milioni di euro per l’acquisto di crediti fiscali rivelatisi poi fasulli, bonificati dal Brescia e dal Trapani al sedicente Gruppo Alfieri per pagare le tasse, sono finiti su un conto di una società olandese specializzata in moneta elettronica”.

Il giro del denaro, secondo i documenti consultati da l’Espresso e le lettere del Gruppo Alfieri, “avrebbe fatto tappa presso lo studio di una notaia polacca”. L’Espresso fa i nomi “delle società di B e di C che già a febbraio avevano fatto ricorso ai crediti fiscali per saldare i debiti con l’Erario e l’Inps. Tutto ciò pone forti dubbi sulle iscrizioni al prossimo campionato”. Sarebbero nove squadre professionistiche hanno fatto ricorso ai crediti fiscali per le imposte Irpef e Inps dovute. Queste operazioni sono passate al vaglio della Covisoc e, di conseguenza, dell’Agenzia delle Entrate con risultati diversi. Tre club sono nei guai: il Brescia e il Trapani, oltre al Taranto che è già stato escluso. Fra le altre, alcune hanno compensato cifre irrisorie, per esempio il Pescara che lotta per la B. Ascoli Latina hanno contabilizzato somme più consistenti.  

Subscribe
Notificami
guest

19 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments

Articoli correlati

Altre notizie