Che futuro in casa Brescia? Al momento sembrano tre gli scenari ipotetici. Le possibili sorprese non mancano: la più grossa sarebbe che martedì dalle 16 Massimo Cellino presenziasse all’udienza (in via telematica) alla Corte Federale d’Appello contro la penalizzazione di 8 punti e la retrocessione in C.
Nei giorni scorsi Cellino ha inviato una Pec alla Federcalcio in cui chiedeva di sospendere i tempi per l’iscrizione. Si ritiene penalizzato al di là dei punti sottratti, con la categoria formalmente in bilico. E qui entra in gioco il gruppo di investitori con base negli Stati Uniti, rappresentata nella trattativa da Francesco Marroccu, colui che costruì la rosa dell’ultima promozione in Serie A (2018-19). Il fondo è ancora sull’uscio, spera di trovare le condizioni di prendere il Brescia, sarebbe disposto anche a ripartire dai dilettanti purché se ne salvi la storia, il titolo e la matricola. E, se lo rilevasse in tempi ragionevoli, di proseguire con propri legali la battaglia contro la Federcalcio.
La terza via è quella intrapresa dalla sindaca Laura Castelletti, finalmente intervenuta in prima persona sulla vicenda. La prima cittadina ha iniziato a muoversi sondando le 3 società bresciane di Serie C – Feralpisalò, Lumezzane, la neopromossa Ospitaletto – per chiedere la disponibilità a trasferirsi a Brescia. Il primo passo per garantire alla città di continuare ad avere una squadra di calcio con una proprietà bresciana. Soprattutto senza penalizzazioni. E soprattutto senza Cellino.