“Dopo la vittoria di domenica scorsa non era semplice ripetersi in un campo difficile come questo di Salerno. I ragazzi si stanno allenando duramente da più di un mese, sono arrivati preparati, convinti, hanno fortificato lo spirito di gruppo. Anche quando tatticamente non c’era grande ordine abbiamo sopperito con il sacrificio di tutti”.
Così Alberico Evani dopo la salvezza raggiunta dalla Sampdoria ai danni della Salernitana. “Da quando sono arrivato ho avuto disponibilità, chiaramente era un gruppo non ottimista, impaurito, un po’ depresso, si sa che le paure bloccano gambe e pensiero. Non rendevano per i loro reali valori, io non sono un mago, sono riuscito a far tirar fuori a ognuno di loro le qualità”.
“Dopo Castellammare ci siamo allenati per punizione, ci siamo presi le offese e gli insulti dei tifosi, che ci siamo meritati. Paradossalmente proprio da quel giorno lì è aumentata la carica, l’intensità. Abbiamo continuato a lavorare e prepararla dopo la notizia dei playout, erano convintissimi i giocatori. Decisioni arbitrali? Non me ne sono accorto, del rigore, anche dell’annullamento della rete della Salernitana, non l’ho rivisto ma se l’hanno annullato non credo ci siano dubbi. Mi dispiace la partita non sia finita, mi piace sempre regolarmente, e con grande rispetto. Ho grande rispetto per la Salernitana, è una grande squadra e una grande società”.
Salernitana? Avrebbe dovuto disputare i playout in ogni caso, avrebbe dovuto giocare, con il Frosinone e partendo in svantaggio. Succede quello che succede, c’è un regolamento, e sono andati anche in vantaggio con noi. Capisco il tempo, la distanza, ma il problema della partita no.