Salernitana, il CCSC: “Punto di non ritorno con questa società, pretendiamo incontro immediato con Iervolino”

La nota dopo la retrocessione

La notte più buia. Ma anche un punto di non ritorno tra la proprietà artefice della prima doppia retrocessione consecutiva della storia della Salernitana e la sua tifoseria. Il Centro di Coordinamento rompe il silenzio, e con una nota chiede incontro immediato con Iervolino dopo l’epilogo disastroso della stagione.

“Il piano diabolico – orchestrato dalla Figc e dalla Lega – di salvare la Sampdoria dalla retrocessione in C (e tutelare di conseguenza i vertici del calcio nazionale) è stato realizzato ieri sera, in una delle serate più nere della storia della nostra Salernitana. La Bersagliera – vittima sacrificale – retrocede in terza serie soprattutto per propri demeriti (e l’elenco sarebbe infinito) ma a ciò si deve aggiungere il papocchio tutto all’italiana ordito dal palazzo del calcio, una serie di arbitraggi da ufficio indagine (l’ultimo proprio ieri sera all’Arechi) e l’assenza totale di interesse ed attenzione da parte della classe politica regionale e locale, completamente silente davanti allo scempio che si stava consumando in danno non solo della squadra di calcio ma di tutta la comunità salernitana”.

“Il presidente del CCSC Riccardo Santoro – insieme a tutto il Direttivo Associativo – non può che commentare in modo amaro la fine del campionato di B. “Siamo retrocessi senza nessun alibi o attenuante, questa società ha fallito miseramente due campionati consecutivi, facendoci tornare in serie C. Una gestione allucinante dal punto di vista tecnico e sportivo, calciatori privi di dignità e senso morale, una catena di errori nella scelta di allenatori e direttori sportivi hanno decretato il nostro incubo chiamato serie C. A questo però dobbiamo aggiungere il complotto Figc-Lega per consentire alla Samp di salvarsi in danno nostro. Nessuna giustificazione – infine – per gli episodi di vandalismo cui abbiamo assistito ieri e che hanno causato la sospensione della gara: non appartengono alla cultura sportiva di questa tifoseria. Ma ora siamo al punto di non ritorno nel rapporto con questa società: esigiamo ad horas un incontro con la proprietà per capire cosa accadrà nell’immediato futuro. Siamo disponibili ad incontrarci ovunque il patron decida, a Roma o altrove, con una nostra delegazione, ma lo si faccia quanto prima. Siamo stanchi di chiacchiere al vento, è il momento dei fatti e delle certezze”.

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