Pasquale Marino fatica ad incassare la delusione per la retrocessione in serie C della sua Salernitana. Una ferita aperta, epilogo amaro. Ai microfoni de “Il Mattino”, racconta tutta la sua rabbia per una salvezza che sembrava ad un passo ma poi svanita: “Sono quattro giorni che non dormo – dice Marino – Mi sono sentito preso in giro. Ripenso allo spezzone di Salernitana-Sampdoria. In quei 30’ di calcio giocato, noi non avevamo fatto errori. Altri, invece, sì. Questi errori sono stati determinanti. Arbitraggio? Il Var forse era impegnato a guardare Canale 5 o non saprei. Attraverso figure societarie preposte, abbiamo chiesto lumi sul rigore non concesso. Ci parlano di contatto congiunto piede-pallone. Non mi pare: Soriano viene toccato sulla caviglia, dopo aver già spostato il pallone verso altra direzione”.
Sarà addio. Marino si è sentito con Iervolino: “Lunedì per riavvolgere il nastro di questi tre mesi in granata. Mi ha rinnovato stima e ci siamo lasciati benissimo. Non era argomento di discussione: avremmo valutato un prosieguo solo in caso di B. È da più di 20 anni che non faccio la C”.