Beffa dura da mandare giù. Dalla gioia allo scadere con il Cittadella alla stoccata di Rover a tempo scaduto. Se è vero che nel mondo del calcio esiste una giustizia divina, è chiaro anche con la Salernitana sa divertirsi e non poco. Perché a Bolzano, dopo aver ripreso due volte il Sudtirol con i lampi di Tongya e Braaf, la Bersagliera s’inchina al 96’ (3-2), incassando il colpo del ko ben oltre i cinque minuti di recupero.
Come racconta “La Città di Salerno”, un cazzotto duro da mandare giù, in grado di zittire anche gli oltre 700 tifosi granata presenti al Druso a quasi 1000 chilometri di distanza. Una sconfitta amara in una partita però che ha lanciato segnali. Dallo stop di Maggiore ad aumentare l’emergenza in mediana (problema alla coscia sinistra), ad una difesa in grande difficoltà sia nei numeri (7 gol in 3 partite) che nelle prestazione dei singoli (allarmante la prova di Velthuis), facendo passare in secondo piano il carattere e l’orgoglio di una squadra brava a rialzare due volte la testa nonostante le difficoltà. Servono tasselli in tutti i reparti. L’ultima settimana di mercato è un’occasione troppo importante da capitalizzare.