Prima la condanna per corruzione (qui tutti i dettagli), che ha agitato anche l’universo granata, ora la nota del club. Danilo Iervolino, proprietario della Salernitana e già patron dell’università Pegaso, al termine del processo in abbreviato sulla corruzione di alti dirigenti del Ministero del Lavoro, è stato condannato a 4 anni di reclusione decretata dal gup del Tribunale di Napoli per corruzione. La società prova a tranquillizzare i tifosi, specificando come il club sia estraneo alla vicenda.
“In relazione alle odierne notizie di cronaca giudiziaria che riguardano il proprietario Danilo Iervolino, l’U.S. Salernitana 1919 precisa che la vicenda non è riferita in alcun modo al club e non influenzerà minimamente la normale prosecuzione delle proprie attività sia sotto il profilo finanziario, sia dal punto di vista manageriale, grazie alle autorevoli e competenti figure di riferimento in ogni ambito”.
“Sicura che al più presto il patron Danilo Iervolino dimostrerà nelle sedi opportune la totale estraneità ai fatti contestatigli, tutta la famiglia dell’U.S. Salernitana 1919 ribadisce di essere al suo fianco in misura compatta, certa di un rapido e felice chiarimento della questione”.
A Ottopagine, lo stesso patron, attraverso il suo avvocato Giuseppe Saccone, ha rilasciato alcune dichiarazioni. “Rispetto la sentenza per dovere civico ma sono sbigottito ed incredulo, mi batterò affinché in Pppello possa dimostrare la mia totale estraneità ai fatti a me imputati . In questo momento buio e triste della mia vita penserò di più ai miei affetti continuando con senso di responsabilità nei molteplici impegni imprenditoriali che ho intrapreso”.
I fatti sono risalenti al 2019 e sono legati al contratto di assunzione in Unipegaso – all’epoca appartenente all’impero imprenditoriale di Iervolino – di Antonio Rossi, il figlio del segretario generale del ministero del Lavoro Concetta Ferrari, altri due indagati di questo fascicolo. Nel mirino anche diversi benefici ricevuti secondo gli inquirenti.