Ci sono voluti quasi 5 mesi e ben 18 partite. Alla fine la Salernitana ce l’ha fatta. Spezzato finalmente il tabù dei gol nei primi 45′, che mancavano da una vita in casa granata, esattamente dal derby dell’Arechi con la Juve Stabia perso lo scorso dicembre.
Risaliva ad allora l’ultima rete prima dell’intervallo, poi una serie di primi tempi segnati dalla sfortuna, dalla scarsa vena realizzativa e da un rendimento quasi sempre abulico e privo di grossi spunti. Merito di Lorenzo Amatucci, leader assoluto nonostante la giovane età dell’organico granata, sempre pronto a randellare, correre, andare in tackle, ma anche a cercare di lavorare palloni con intelligenza calcistica e tempi da play.
Anche, capace, come dimostrato col Mantova, di mettersi in proprio. Sua la mazzata mancina che ha interrotto la maledizione, l’ultima volta fu proprio lo stesso Amatucci a realizzare la rete del momentaneo pareggio con lo Juve Stabia nel corso della gestione Colantuono, peraltro ancora una volta proprio a pochi secondi dall’intervallo. Maledizione spezzata, ora resta quella più complicata, relativa al mal di trasferta…