L’attaccante chiede il reintegro in rosa e un lauto risarcimento danni
Prima i gol, i colpi di pistola e le brioche col gelato per festeggiare la salvezza. Poi le panchine, il muso lungo, le occhiatacce. Ora invece la sfida a suon di carte bollate. Il matrimonio tra Federico Bonazzoli e la Salernitana è agli sgoccioli. Eppure, il passo d’addio, rischia di essere molto doloroso e soprattutto preludio ad una separazione tutt’altro che pacifica. Fuori dai piani tecnici di Paulo Sousa, con tanto di esclusione dal gruppo sin dal primo giorno di ritiro a Rivisondoli, l’attaccante classe 1997 ora passa al contrattacco.
Il suo procuratore Tullio Tinti ha presentato istanza al Collegio Arbitrale per fare luce sulla situazione dell’ex punta di Torino e Sampdoria, chiedendo non solo il reintegro in rosa ma anche un lauto risarcimento danni. Documentazione arrivata alla Salernitana che, attraverso i propri legali capitanati dall’avvocato Francesco Fimmanò, ha ultimato nella giornata di ieri le memorie difensive che verranno presentate in attesa dell’udienza, cancellando le accuse di mobbing e ribadendo la volontà puramente tecnica dello staff di Paulo Sousa di non utilizzarlo nei test amichevoli.