L’ex tecnico della Salernitana e fedele vice di Sor Carletto ricorda il suo mentore
“Perdo un fratello maggiore. D’altronde mi ha allenato per 5 anni e sono stato il suo vice per altri 14, parliamo di un ventennio. C’è tanto dolore in questo momento, ma mi consola il tributo che tutto il mondo del calcio gli sta già regalando”.
Parole di Leonardo Menichini, ex tecnico della Salernitana (una promozione in B e due salvezze conquistate in granata), e fedele allenatore in seconda di Mazzone per numerose stagioni. In un’intervista al Quotidiano La Città il Menico racconta gli aneddoti più importanti della sua carriera al fianco di Sor Carletto, tra i quali l’indimenticabile corsa sotto la Curva dell’Atalanta, con Menichini impegnato nei vani tentativi di riportarlo in panchina.
“Non potrei non menzionare la sua esultanza dopo il gol del 3-3 tra Brescia e Atalanta, ci ha fatto fare i chilometri, pensavamo che si sarebbe fermato a metà strada, e invece…”. Nella memoria ci saranno anche altri ricordi. “Sicuramente i derby vinti a Roma contro la Lazio, così come la qualificazione con il Cagliari in Coppa Uefa, un traguardo che resta indimenticabile per quella gente e quella squadra. Nella mia carriera di allenatore ho cercato sempre di ispirarmi a lui, e non solo dal punto di vista calcistico, nelle prime fasi mi ha sempre aiutato e dato consigli. Parliamo di un mostro di umiltà, una persona che ha fatto della passione e dell’umanità la sua carriera e la sua vita. Il mondo del calcio perde un’istituzione, io un fratello maggiore”.