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Salernitana, De Sanctis: “Sessione complicata ma soddisfacente. La rosa sarà più forte dello scorso anno se…”

Le parole del dirigente dell'ippocampo

“La Salernitana è potenzialmente più forte dell’anno scorso ma è legata a due aspetti: il lavoro del mister e la pazienza. So benissimo che sostituire Piatek con Ikwuemesi ha bisogno di tempo ma sono sicuro che farà bene, così come Martegani in cambio di Vilhena. E’ stata una sessione di mercato complicata ma soddisfacente. Durante il periodo abbiamo cercato di capire cosa potesse succedere visto che abbiamo un patrimonio tecnico di grande importanza. Abbiamo resistito alle richieste di informazioni o sondaggi per i nostri calciatori. Non sono arrivate offerte da capogiro per i nostri talenti migliori. Questa è stata una scelta che ci ha portato, grazie anche alla solidità della società, di poter scegliere il prezzo giusto del sacrificio. Inoltre, consapevoli anche della necessità di completare la rosa, abbiamo agito con una strategia d’investimento su calciatori giovani. Perché? Avendo una squadra ricca di certezze, abbiamo preferito di puntare su giovani che potessero continuare a dare un senso al progetto granata, ovvero essere indipendente dalla profusione di soldi della proprietà. Di tutte le piccole, solo la Salernitana non ha venduto. Questo va sottolineato”. Così Morgan De Sanctis in conferenza stampa dopo la fine della sessione estiva di calciomercato (QUI LE SUE PAROLE SU DIA)

Mercato? Il vice-Bradaric resta l’unica cosa che non siamo riusciti a centrare. Dovevamo associare ad ogni entrata delle uscite che è stato molto complicato ed è ancora adesso perché dobbiamo trovare una soluzione sia per Simy che per Valencia. Inoltre abbiamo Mazzocchi che a sinistra ha fatto le migliori prestazioni oppure Kastanos che può essere adattato. Maggiore è stato sul mercato ma è un calciatore di una professionalità inattaccabile. Obiettivo? Per come svolgo il ruolo qui mi sento ds della Salernitana per i prossimi 30 anni ma sono uomo di campo e so che tutto è legato sia ai risultati sportivi che alle operazioni finanziarie. Il mio futuro è oggi”.

Sousa? La scelta condivisa fra me, la presidenza e lo staff tecnico è sulle caratteristiche. Il mister non può conoscere i calciatori, specie se de campionati meno importanti. Costil è stato allenato da lui, Legowski e Jovane Cabral sono conosciuti, gli altri quattro sono scommesse. C’è comunione d’intenti e il mister è la persona adatta per mettere in mostra i talenti presenti in squadra. La nostra identità è il nostro obiettivo, ovvero raggiungere la salvezza con un virtuosismo societario. Abbiamo 28 calciatori a disposizione e stiamo facendo un lavoro di pulizia importante. Abbiamo 9 calciatori convocati in nazionale, 12 che potrebbero andarci, altri 5 che ci sono stati e solo 2 non hanno preso parte a una convocazione (Martegani e Sambia). Questo ha un valore enorme. Noi però vogliamo circoscrivere il nostro credo all’obiettivo salvezza.

Algoritmo? Non mi appartiene, è un mondo che non conosco. Alla Salernitana è stata data un’etichetta che non mi piace. Ci sono società che offrono dei servizi per il mercato per soddisfare le richieste. Non utilizziamo questi metodi perché è la Salernitana che sceglie osservando i calciatori dal vivo. Ho chiesto di aggiungere nello staff Daniele De Serio che lavorava come data analyst e che ha ampliato l’area scouting confrontando dati tattici e fisici. Questo ci permette di fare due lavori: il primo è la scrematura dei nostri obiettivi, il secondo è avere la conferma di quanto visto dal vivo. Valore? 30 milioni lordi di stipendio ai quali aggiungere i sacrifici che fanno arrivare a 40 milioni di euro solo per il monte ingaggi. Il valore della rosa è di 80 milioni di euro. Asse con la Juve? Avevamo pensato a vari calciatori della Juventus ma hanno avuto un mercato strano. Volevamo forzare con Miretti e Nicolussi Caviglia ma alla fine sono rimasti qui. Gonzalez? Non potevamo garantire il minutaggio.

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