Quinto miglior marcatore di ogni epoca della serie B, il primo in attività, e a 15 centri dal record detenuto da Stefan Schwoch. Massimo Coda è un top player indiscusso ormai per la cadetteria, come testimoniano i 120 gol messi a segno, già 9 quest’anno da quando è tornato alla Cremonese, 33 invece le reti messe a segno con l’ippocampo sul petto in due stagioni. Tre le promozioni in serie A, due le classifiche di marcatori vinte, l’ex attaccante della Salernitana si è raccontato a Cronache di Spogliatoio, ripercorrendo anche la sua importante esperienza in granata.
“Com’è stato per un natio di Cava de’ Tirreni ambientarsi a Salerno? Sicuramente all’inizio è stato difficile: arrivavo dalla Serie A, ero stato preso per fare la differenza, ma sotto porta non ci riuscivo. Per di più essendo di Cava dei Tirreni ho faticato un po’. Però con i mesi sono riuscito a fare emergere le qualità e mi sono preso delle grosse rivincite. Lì mi sono sbloccato mentalmente ed è stata l’esperienza che mi è servita più di tutte. Un calciatore che riesce a giocare a Salerno e sopportare quelle pressioni può giocare ovunque”.
Dopo tre stagioni a Salerno, Coda si muove verso Benevento. Con i giallorossi che per la prima volta nella loro storia si preparano ad affrontare un campionato di Serie A. Quella che seguirà è un’annata sfortunata, ma che regala comunque qualche gioia a Massimo. “Quell’anno feci la prima doppietta in A, alla Samp. Il primo gol è stato il più bello della mia carriera in massima serie“. In giallorosso conoscerà poi anche Filippo Inzaghi, attuale tecnico della Salernitana. “Tanti allenatori che ho avuto hanno sempre affermato che potevo fare benissimo la Serie A per 10 anni. Inzaghi addirittura mi disse: ‘Ti hanno fatto credere che tu non potessi giocare in A, ma avresti potuto fare come Ciccio Caputo’. Questa cosa mi sta stretta“.