“Siamo preoccupati, non angosciati. E vogliamo dare una scossa perché non ci aspettavamo di ritrovarci ultimi in classifica”, l’ammissione dell’amministratore delegato Maurizio Milan della Salernitana non lascia dubbi. Ieri, come riporta “La Città di Salerno”, l’ad granata ha tenuto il primo summit di mercato con il direttore sportivo Morgan De Sanctis. Argomento caldissimo, punto nevralgico delle strategie future del club, con proiezioni e prime valutazioni su chi confermare e soprattutto sul margine di manovra per le prossime settimane. Da una parte la sfera economica, dall’altra l’urgenza di correre ai ripari, nel nome della stima e della fiducia tutt’altra che incondizionata.
Eppure resta questo l’appiglio principale oltre al campo per provare a suonare la riscossa ma che allo stesso tempo spaventa. Il perché è racchiuso nelle parole di Milan, partendo dal profondo rosso da 29 milioni di euro con il quale è stato ratificato il bilancio al 30 giugno, fino ad arrivare alla necessità di ritrovare una sostenibilità economica che potrebbe far rima con cessioni illustri per fare cassa e sbloccare l’indice di liquidità.
Occorre trovare ossigeno puro. Gli occhi sono puntati soprattutto Boulaye Dia, golden boy granata richiamato a dimostrare il suo talento dopo una prima parte di stagione travagliata tra la volontà di partire sui titoli di coda del mercato estivo e qualche infortunio di troppo. “Dia deve ritornare a fare il Dia, ovvero essere in campo il campione che conosciamo”. E se fosse addio prima della Coppa d’Africa, sfruttando la clausola succosa da 22 milioni di euro per l’Europa e da 23 per i club extra-continentali? Nessun dramma, “perché anche il Milan si è privato in estate di un campione come Tonali”, la chiosa dell’ad granata.