Serata da incubo. A Sanremo si canta “Notte prima degli esami”. Contemporaneamente all’Arechi va in scena quella dei bilanci, delle riflessioni e del nuovo possibile ribaltone. Ormai nell’aria, non più rimandabile dopo la nuova bocciatura, l’ultima fragorosa. Perché la figuraccia che la Salernitana mette in piedi nella sfida chiave con l’Empoli (1-3) rischia non solo di scrivere con anticipo la parola “fine” sui sogni salvezza dei granata ma manda al tappeto definitivamente anche Filippo Inzaghi.
Squadra e tecnico falliscono il test decisivo, mancando in determinazione, carattere, coraggio. Capisaldi della avventura targata Super Pippo cancellati in novanta minuti. Nemmeno l’anelito di vita di Weissman riesce a rialzare una Bersagliera di sabbia, sgretolatosi sotto i colpi di Niang e Cancellieri.
Sorride l’ex Nicola, replicando una delle prestazioni che permisero due campionati fa alla Salernitana di trasformare il “7 per cento” in una meravigliosa storia da epica sportiva. Marameo, tre punti in tasca e rilancio in zona salvezza, incendiando l’ambiente di una Salernitana sempre più ultima, spalle al muro e fischiata dai suoi tifosi.
Alla Salernitana il compito ora di provare a ragionare sulle ipotesi successore. I nomi tirati in ballo nella notte sono stati quelli di Davide Ballardini e Leonardo Semplici, quest’ultimo già contattato prima di affondare il colpo per Inzaghi. La Salernitana ragiona: il ribaltone è dietro l’angolo.