Bastano i numeri per raccontare cosa sia stato Inter-Salernitana. Quattro a zero il punteggio finale. Sedici a zero i tiri totali al termine del solo primo tempo con un palo e una traversa, che diventano ventisei a uno al novantesimo. Diciotto calci d’angolo a zero.
Non doveva essere quella con la capolista caterpillar della serie A la gara necessaria per la svolta. Eppure da Fabio Liverani e dall’intera Salernitana ci si aspettava una reazione d’orgoglio, di senso d’appartenenza, sentimenti in grado di cancellare ogni divario. O almeno per un po’. Invece la squadra granata esce distrutta dalla visita alla Scala del Calcio: inerme, tramortita al primo squillo, incapace di organizzare una reazione. Un approccio di chi ha già tolto il piede dall’acceleratore, rassegnato al proprio destino.
E se si pensa che l’unico tentativo registrato dai granata resta la punizione sbilenca dal limite di Candreva, basta questo per sottolineare la portata di una sconfitta senza precedenti. Un colpo basso per una squadra ancorata all’ultimo posto in classifica, in balia delle onde e che sperava in una sterzata con il ribaltone tecnico. Tutto inutile. Ora restano i rimpianti, con una zona salvezza che rischia di allungarsi nel weekend e cerchiando la sfida con il Monza come la vera ultima spiaggia.