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Trionfo Simone Inzaghi: da promesso sposo della Salernitana a tecnico campione d’Italia…grazie a Bielsa

Il retroscena: l'ascesa del trainer piacentino parte da lontano, quando Lotito voleva portarlo in granata

E’ il grande protagonista dell’Inter bella, vincente, e tritatutto. Simone Inzaghi diventa il tecnico del 20esimo scudetto nerazzurro, quello della seconda stella, diventato realtà dopo il successo nel derby contro il Milan 2-1. Il trainer piacentino dopo 5 trofei (2 Coppe Italia e 3 Supercoppe Italiane) centra il tricolore con 5 giornate d’anticipo, al termine di una cavalcata pazzesca, suggellata a suon di gol, bel gioco e spettacolo.

Il tecnico emiliano, arrivato all’Inter dopo un quinquennio alla Lazio, tocca per il momento il punto più alto della propria carriera. Chissà, se guardando tutti dall’alto in basso, non ripenserà all’inizio della sua avventura, e al classico momento “Sliding Doors” che avrebbe potuto scrivere tutt’altra storia. 

Estate 2016, dopo aver sostituito per il finale di stagione Stefano Pioli, Claudio Lotito che aveva promosso proprio “Inzaghino” dalle giovanili biancocelesti, decide di puntare forte su Marcelo Bielsa per la sua Lazio. Di lì l’idea, per ricompensare il buon lavoro tra vivaio capitolino (due Coppe Italia e una Supercoppa Primavera) e prima squadra, di dare una chance al tecnico oggi campione d’Italia. Niente Lazio, ma l’occasione di continuare a farsi le ossa a Salerno, in serie B, all’epoca della multiproprietà, che univa Lotito con il cognato e socio Marzo Mezzaroma alla Salernitana.

I tentanneamenti del “Loco”, mai soprannome forse fu più azzeccato, rallentarono anche l’ufficialità di Inzaghi in granata, nonostante un matrimonio promesso ormai da tempo e in procinto solo d’esser celebrato. Leggenda vuole che lo strappo definitivo (arrivato tramite dimissioni dopo l’annuncio ufficiale dello stesso Bielsa) arriverà quando Inzaghi Jr. era già in autostrada destinazione Campania, prima del dietrofront dopo il mancato imbarco di Bielsa sull’aereo che l’avrebbe dovuto portare dal Sudamerica in terra capitolina. Inversione a “U” più o meno immediata e nuova tappa, Auronzo di Cadore, dove la Lazio era in ritiro. Era una soluzione temporanea, è diventata invece una chance enorme, un trampolino di lancio che gli ha permesso di affermarsi, di vincere i primi titoli di una carriera di assoluto successo, e di arrivare poi sulla panchina dell’Inter. Dove, dopo 5 trofei, e una finale di Champions persa, ha centrato ora uno scudetto storico, quello della seconda stella vinto in casa del Milan. Chissà se con un tricolore in bacheca, non ripenserà al momento che ha di fatto svoltato la sua carriera, chissà se avrà mai pensato a cosa avrebbe potuto essere in caso di arrivo alla Salernitana (al suo posto fu scelto Sannino, poi sostituito da Bollini), e a quello scatto di “Locura” di Marcelo Bielsa, che di fatto gli spalancò, ormai 8 anni fa, le porte della panchina della Lazio e dell’inizio da tecnico nel grande calcio. Un po’ di tempo dopo è toccato a Super Pippo, il fratello maggiore Filippo, sedersi su quella della Salernitana, senza particolare fortuna. Nel dubbio, però, se Bielsa dovesse arrivare una buona bottiglia di vino dall’Italia, El Loco qualche idea sul mittente dovrebbe riuscire a farsela piuttosto facilmente…

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