Beffa per Sepe, Candreva sempre nel vivo del gioco
SEPE 6,5. Attento sul tiro di Buonaiuto, sbarra la strada all’avversario restando in piedi fino all’ultimo, il fuorigioco vanifica un intervento che sarebbe valso come un gol sulla zuccata di Sernicola. Para due rigori a Ciofani, ma l’esito è beffardo. La seconda ribattuta lo condanna.
BRONN 6. Piuttosto svagato anche lui nel primo tempo, cresce alla distanza e con il passare dei minuti ne guadagna in sicurezza e tranquillità. Svetta sui palloni alti.
LOVATO 4,5. Pomeriggio da incubo, tre errori clamorosi in fila, sembra andare in bambola sin dai primi minuti di gioco. Nella ripresa finisce fuori a causa di un trauma cervicale (dal 4’st PIROLA 6. Bell’intervento in spaccata da anticipare Okereke, non demerita).
FAZIO 5,5. Tradito anche lui dalle incertezze di Lovato, prova a metterci una pezza, a volte ci riesce, altre soffre la velocità dei diretti avversari. Indiscutibile la leadership, sia quando invita la Curva a incoraggiare il compagno di reparto, che quando esorta Pirola a tenere alta la guardia. In ritardo su Zanimacchia, provoca il rigore del 2-2.
MAZZOCCHI 6. Un paio di discese delle sue, quando ha campo da percorrere è sempre pericoloso, serve un pallone d’oro a Coulubaly che sciupa malamente da due passi. Dietro però Quagliata gli crea più d’un problema.
CANDREVA 6,5. Da mezz’ala sempre nel vivo del gioco, sia quando ci prova dalla distanza, sia quando prova a trasformarsi in assist-man. Suo il traversone dal quale nasce il primo vantaggio (dal 20’ st Vilhena 5,5. Spara alto da buona posizione, spreca una chance importante nel finale).
RADOVANOVIC 6. In difficoltà anche lui in avvio di gara, soffre tremendamente il dinamismo dei grigiorossi che tra le linee si infilano che è un piacere. Sbaglia anche un paio di palloni, decisamente meglio nella ripresa (Dal 37’st BOHINEN sv).
COULIBALY 7. Imprescindibile, e non solo per la corsa e per i muscoli messi a servizio dei compagni, ma anche per la rete con di voglia e furbizia. Sfrutta al meglio lo svarione di Lochoshvili e si mette in proprio riscattando la rete sbagliata pochi minuti prima con un liscio da ottima posizione.
BRADARIC 6. Anche lui si trova a dover fronteggiare un diretto avversario in discreto stato di forma, Sernicola spinge con costanza, lui però regge. Le discese sulla corsia di competenza viste con la Lazio, però, restano in soffitta.
PIATEK 6,5. Freddissimo sotto porta, sfrutta l’incertezza di portiere e difensori avversari per mettere il suo marchio sul match di puro opportunismo. Ci prova anche con il tacco, ma il suo colpo viene respinto (dal 20’ st BONAZZOLI 5,5. Poca cattiveria nei momenti decisivi, offre poco e nulla alla causa a gara in corso).
DIA 5,5. Non riesce mai a entrare nel vivo del gioco, si vede solo per un paio di accelerazioni interessanti, ma chiuse senza mai tirare in porta (dal 37’ st Botheim sv).
ALL. NICOLA 6. La Cremonese gioca a tratti meglio della Salernitana, ma la qualità dei suoi uomini sembrava poter prevalere. E invece arriva la beffa di rigore nel finale, nonostante le due parate di Sepe non riesce a replicare il successo di Roma con la Lazio.
