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Salernitana, due anni fa il ritorno in A: “L’inizio di una storia da continuare”

Il 10 maggio del 2021 la Salernitana centrava la terza promozione in massima serie a oltre 20 anni dall’ultima volta

Da queste parti è ormai diventato ufficialmente il Capodanno granata. Il 10 maggio è un giorno di festa per la Salernitana e per i suoi tifosi, specie dopo quello di due anni fa, che ha sancito il ritorno in serie A della squadra allora allenata da Fabrizio Castori.

Grazie al successo sul campo del Pescara, la Salernitana tornava in massima serie dopo oltre 20 anni dall’ultima volta, centrando la terza promozione dalla serie B nella sua storia. Un trionfo a tratti impronosticabile, specie pensando all’alba della stagione 2021-2022, iniziata con una forte contestazione alla multiproprietà e al duo Lotito-Mezzaroma, nonché ai malumori per il ritorno all’ombra dell’Arechi di Fabrizio Castori, tecnico che non si era lasciato benissimo con l’ambiente.

E invece giornata dopo giornata, pur senza brillare ma dannatamente cinica, generosa, e combattiva, la Salernitana “brutta sporca e cattiva” è riuscita a balzare in testa alla classifica, centrando un secondo posto mai più abbandonato, arrivato davanti a formazioni, almeno sulla carta, molto più quotate, come il Monza di Balotelli e Boateng o il Lecce di Maggio, Coda e tanti altri.

La doppietta di Gondo con il Venezia, il successo con l’Empoli, il blitz con il Pordenone a Lignano Sabbiadoro e quel rigore di Tutino “con tutta Salerno sulle sue spalle”, emozioni ancora vivissime, e tappe fondamentali di un percorso compiuto nel silenzio degli stadi, chiusi al pubblico per via del Covid. Fuori, invece, il popolo granata ha saputo spingere i suoi beniamini, fino al trionfo di Pescara. Una città intera in festa, a esattamente 23 anni di distanza da quel 10 maggio 1998, quando la Salernitana di Delio Rossi centrò il ritorno in serie A a mezzo secolo di distanza dalla prima volta. La festa, allora, pure fu segnata dal silenzio dell’Arechi, ma non per il Covid, bensì per rispetto delle 161 vittime che l’alluvione di Sarno aveva provocato pochi giorni prima. Da queste parti, però, il 10 maggio resterà per sempre il Capodanno granata.

La società ha ricordato la magica cavalcata con un post social, con una foto dell’esultanza al triplice fischio dell’Adriatico, e una frase emblematica ad accompagnare la foto. “L’inizio di una storia da continuare”Una storia che può seriamente arricchirsi di nuovi ed inediti capitoli. Pochi i superstiti di quella annata, Norbert Gyomber tra i calciatori, il team manager Sasà Avallone, l’addetto stampa Gianluca Lambiase e qualche altra figura rimasta all’interno dell’organigramma societario. A loro il compito di tramandare quell’impresa…

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