Nel mezzo del caos generato dalla rete di accessi non autorizzati alle banche dati legati ai nomi del giudice antimafia, Antonio Laudati, e del luogotenente della Guardia di finanza, Pasquale Striano, emerge anche il nome di Danilo Iervolino. Il presidente della Salernitana è stato tirato in ballo nel corso delle segnalazioni su Gabriele Gravina, presidente della Figc.
Nel complesso gli inquirenti della Procura di Perugia ipotizzano che sarebbero stati almeno 800 gli accessi alle banche dati effettuati senza alcun motivo. Al momento il fascicolo dei magistrati perugini vede indagate 15 persone.
Il nome di Iervolino sarebbe tra quelli consultati così come quello di Marco Mezzaroma, ex co-patron granata, e socio e cognato di Claudio Lotito, e quello di Paolo Bertoli, uno dei due trustee del club. Sul caso, a Perugia sarebbe stato già convocato come testimone. Un caso che ora trova la sponda della Procura della Repubblica di Salerno, guidata da Giuseppe Borrelli, che afferma tramite nota stampa di “aver fornito le informazioni utili e la documentazione necessaria alla prosecuzione delle indagini in corso di svolgimento”.