La promozione in cadetteria fa esplodere di gioia un’intera città
Una delle promozioni più sentite per il popolo granata. Il 3 giugno 1990 non potrà mai essere dimenticato dai tifosi della Salernitana, che anno dopo anno festeggiano l’anniversario del ritorno in serie B a 24 anni di distanza dall’ultima volta.
Sono passati 33 anni, eppure chi ha vissuto quei giorni e la festa di un’intera città non potrà mai dimenticare. Lo 0-0 con il Taranto, l’ultima partita della storia della Salernitana al Vestuti, che lascerà posto e spazio all’Arechi per la serie B, il pareggio liberatorio che sancì il ritorno in cadetteria dopo un periodo lunghissimo, fatto di delusioni cocenti, illusioni, false speranze e la paura di non riuscir più a lasciare il purgatorio della serie C.
Dopo un’ottima partenza di stagione la squadra allenata da Giancarlo Ansaloni spaventò seriamente la tifoseria granata con il ko interno con il Palermo, che sembrava poter compromettere ancora una volta tutto, invece il blitz di Brindisi, firmato Di Bartolomei, rimise le cose a posto. Bastò un pari a reti bianche 7 giorni dopo, con il Taranto primo in classifica, per festeggiare proprio a braccetto con i pugliesi una promozione storica. Era la squadra di Peppino Soglia, oltre che di Ago, ma anche di Bruno Carmando, masseur dal cuore granata, e del magazziniere Alfonso De Santo. Personaggi e simboli che la città non potrà mai dimenticare. Proprio come la promozione del 3 giugno 1990.