Il lunedì delle risposte. Bastasse il titolo di un film per raccontare la vigilia di Atalanta-Salernitana (fischio d’inizio alle ore 20:45) non ci vorrebbero poi così tante parole al termine di una settimana invece che di inchiostro ne ha visto scorrere non poco. Dopo la conferenza stampa fiume di Danilo Iervolino, in un mix di sfogo, stoccate e indiscrezioni sul presente e sul futuro dei granata, la palla ora passa alla squadra. Una sfera resa già pesante per l’ultimo posto in classifica (seppur la zona salvezza resti a cinque punti di distanza tendendo l’ennesimo assist alla Bersagliera), diventata di piombo in settimana dopo le parole lapidarie del proprio numero uno. “Per qualcuno Salerno rischia di diventare la propria tomba sportiva”, la frase scolpita nella testa di uno spogliatoio alla ricerca di una svolta per il presente e soprattutto per il futuro.

Come riporta “La Città di Salerno”, resta questa l’incognita più grande che solo il campo può provare a dissipare: Bergamo è il primo esame chiave non solo per il gruppo granata ma anche per le posizioni sempre più nebulose di Filippo Inzaghi e Morgan De Sanctis. Il primo ha guardato negli occhi Iervolino mercoledì scorso a Roma per sentire la fiducia del patron ma soprattutto per poter provare a ricostruire gerarchie e ancor di più mentalità. “Carta bianca” che fa rima però anche con responsabilità, con il management che ora pretende risposte per allontanare i venti di rivoluzione.

Quelli che ormai da settimane hanno rapito la posizione di De Sanctis, direttore sportivo nell’occhio del ciclone e ora costretto a fare i conti con le sirene sempre più forti di un Sabatini-bis che sarebbe panacea per ricongiungere un ambiente diviso ma con tanti problemi da fronteggiare. Tra queste anche la posizione del ds, sempre più in bilico nonostante la fiducia a parole incassata anche pubblicamente nei giorni scorsi.