Dopo i controversi episodi accaduti nel corso di Salernitana-Sassuolo, l’ex arbitro Antonio Iannone, intervenuto ai microfoni di ForzaSassuolo.it, ha spiegato al meglio le decisioni arbitrali di Simone Sozza. Il direttore di gara dello scontro salvezza veniva da un lungo periodo di stop per infortunio ed è tornato in campo solamente il 24 marzo per una partita di U16, prima di arbitrare Spezia-Ascoli di Serie B. L’episodio chiave il contatto tra Pirola e Defrel, che ha avviato di fatto l’azione del gol del pari di Maggiore, scatenando l’ira dell’ad neroverde Carnevali (qui tutti i dettagli).
IL RITORNO IN CAMPO DI SOZZA DOPO L’INFORTUNIO. “L’arbitro internazionale Sozza veniva da un lungo stop per infortunio, l’ultima partita diretta di A è stata Juventus-Roma. Ha ripreso prima con una gara di U16, che è una notizia per un arbitro internazionale. Poi prima di Salernitana-Sassuolo aveva diretto in Serie B e poi il designatore ha deciso di assegnargli questo scontro salvezza.
Nella prestazione di ieri non si è ammirato il classico Sozza, perché è un arbitro in ascesa e diventato internazionale, e ha avuto un processo di crescita molto veloce. L’esperienza del direttore di gara, abituato a governare certi tipi di tensioni e momenti, molto probabilmente ha mostrato qualche limite nel governo della partita. Nel primo tempo ci sono state alcune scelte disciplinari, soprattutto mancati gialli ad alcuni giocatori del Sassuolo, come Boloca e Laurienté. Sozza l’ha governata con personalità, però nella lettura degli eventi ha rischiato grosso. Questo ha potuto portargli qualche condizionamento, perché nel secondo tempo è stata un’altra partita, visto che la Salernitana ha cercato di recuperare”.
EPISODIO FINALE PIROLA-DEFREL. “In queste circostanze io prendo sempre per buono quello che l’arbitro vede in campo, per posizionamento favorevole e per sensibilità calcistica. Il metro di giudizio si stabilisce dal fischio d’inizio fino all’ultimo fischio e su questa circostanza io mi rimetto sempre alla decisione dell’arbitro, tranne in caso di evidente errore ma per quello c’è il VAR che può ristabilire la verità sul terreno di gioco. In quell’episodio l’arbitro valuta secondo il suo parametro e lo ha reputato non un intervento falloso bensì un contrasto di gioco per dinamica e per modalità“.