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Salernitana: 24 maggio 1999, le lacrime di commozione del ds De Sanctis

Da Ciro Esposito ai quattro angeli del treno, la commozione del dirigente granata

Nel ’99 era un giovane portiere di belle speranze, secondo di Peruzzi alla Juventus. Oggi è il direttore sportivo della Salernitana, e forse l’amore tra la piazza granata e il dirigente è scoppiato definitivamente pochi minuti fa. Sicuramente il primo e forte momento di empatia reciproca. 

Al Teatro Augusteo, in attesa della proiezione del cortometraggio 24 Maggio 1999 dedicato alla memoria di Simone Vitale, Ciro Alfieri, Vincenzo Lioi e Giuseppe DiodatoMorgan De Sanctis ha faticato a trattenere le lacrime. Commosso e visibilmente emozionato, il ds dell’ippocampo, ieri presente al camposanto di Brignano, ha legato i suoi ricordi alle vicende dei quattro angeli granata, con quelle di Ciro Esposito, tifoso del Napoli, squadra nella quale ha giocato, ucciso nel 2014. 

Presente la mamma Antonella Leardi, alla quale ha rivolto un pensiero affettuoso, come gli ultras della Salernitana, che hanno donato una targa, per poi ricordare i tifosi scomparsi nel tragico rogo del maggio di 24 anni fa. Di fronte al lutto, e al dolore, non c’è rivalità che tenga. 

Sono l’ultimo arrivato nella Salernitana, quando si occupa un ruolo importante come quello di direttore sportivo, si dee prendere atto della storia di questo club. Ci sono tante pgine belle, forse dal punto di vista sportivo stiamo scrivendo le più belle, ma anche tragiche. Ho avuto l’opportunità con un uomo profondamente granata come Sasà Avallone di conoscere le storie e rivolgere una preghiera a Ciro, Enzo, Pepe e Simone. Impegno ad onorare la memoria di questi ragazzi, chi entra a far parte della Salernitana deve conoscere cosa è successo. Mi aspettavo tante cose, una cosa che non mi aspettavo, è il tifo così composto e passionale della Salernitana specie fuori casa, voglio immaginare che queste persone continuino a sostenere da lassù. I miei giocatori sanno che devono mettercela tutta”.
Lacrime, applausi e un “direttore siete un uomo vero”, urlato a gran voce, forse il primo momento di forte empatia reciproca tra Morgan De Sanctis e la piazza salernitana. 

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