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Salernitana, Operazione Dignità impossibile senza amor proprio: c’è modo e modo, anche per retrocedere…

L'editoriale di CalcioSalernitana

Ogni discorso sul futuro rimandato per provare prima a chiudere al meglio il torneo attuale, e perché no, provare a tenere in vita il sogno salvezza. Con queste parole veniva di fatto investito Stefano Colantuono dalla dirigenza della Salernitana dopo l’addio a Fabio Liverani e la scelta interna per riportare ordine e disciplina all’interno di uno spogliatoio logorato da tempo. Nessun traghettatore, tutt’altro, aveva tuonato il responsabile del settore giovanile promosso in prima squadra con 9 giornate e 27 punti disponibili.

La sensazione, però, è che quest’anno anche la parola dignità sia stata troppo abusata, svilita, tirata in ballo con una facilità disarmante. Come è pensabile pensare di poter far partire l’Operazione Dignità senza un briciolo di amor proprio? Nemmeno Colantuono, l’ultimo dei colpevoli proprio come Liverani prima, Inzaghi prima ancora, e probabilmente Sousa all’inizio del disastro a tinte granata, è riuscito a far tirare fuori un po’ d’orgoglio ai suoi. Passi la superiorità schiacciante della Lazio, già sulla carta di un’altra categoria, la squadra ha lanciato un segnale. Chiaro, inequivocabile, più forte anche delle dichiarazioni di rito trasformatesi ormai in cantilene per promettere massimo impegno da qui alla fine, e di onorare la maglia.

Bugie, frasi fatte, di circostanza, la verità, ma soprattutto il campo, dicono ben altro. Tutti, dal primo all’ultimo, esclusi forse un paio di elementi, non aspettano altro che udire l’ultimo triplice fischio di una stagione maledetta. Occasioni su occasioni sprecate e buttate al vento per provare a offrire almeno un sorriso al popolo granata, vedi Sassuolo, vedi la trasferta dell’Olimpico con due gol letteralmente regalati a una squadra che dopo il 2-1 di Tchaouna aveva sembrato mostrare qualche crepa e segnale di sofferenza, Coulibaly e compagni stanno vivendo questa parte finale di stagione, lentissima, straziante, come gli ultimi giorni di scuola prima delle vacanze estive, quando le ore sembrano passare più lente e l’agognata campanella sembra ancora lontana. Troppo lontana anche per i tifosi della Salernitana, che dovranno beccarsi altre 6 giornate, statene certi non mancheranno altre imbarcate, goleade e sconfitte. Perché anche per salvare un minimo di dignità bisognerebbe aver un briciolo d’amor proprio. Perché nella vita c’è modo e modo, anche di retrocedere…

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