“Ci sono state sicuramente delle problematiche cagionate dal calciatore, che abbiamo ritenuto meritevoli di un’azione risarcitoria. Non posso andare nei particolari, si tratta di atti notificati da poco, per riservatezza professionale nei confronti della società che ha dato l’incarico a me Rino Sica e Francesco Fimmanò“. Così l’avvocato Edoardo Chiacchio, a margine del convegno “Diritto dello sport, la stagione delle riforme”, tenutosi presso l’Aula Magna della Cittadella Giudiziaria-Corte di Appello di Salerno. Oltre all’ad Maurizio Milan (qui tutti i dettagli), anche l’esperto di diritto sportivo è intervenuto ai microfoni dei cronisti presenti. Inevitabile non parlare del caso Dia, nei cui confronti è partita un’istanza rivolta al Collegio Arbitrale finalizzata all’ottenimento di un maxi-risarcimento.
“A breve si costituisca il calciatore il nome del proprio arbitro. A quel punto i due arbitri dovranno nominare un presidente, poi potranno convocare le parti per la prima udienza. Casi così cruenti? Forse no, ma ci sono state anche risoluzioni di contratti importanti, come il caso Pandev ad esempio, il collegio arbitrale è sempre stato un organo decisivo ed importante”.
“Recidività? Non l’abbiamo sostituita noi, ma è stata acclarata ed accertata dal Collegio Arbitrale tra settembre e ottobre. Disegno di Dia per sottrarsi alle prestazioni sportive? Lasciamelo decidere ai giudici, è una tesi forte. Ad oggi è ancora un tesserato della Salernitana, bisogna essere molto prudenti su situazioni così delicate”.