Ben 765 giorni dopo Stefano Colantuono ritrova la serie A. Lo fa riprendendo posto sulla panchina della Salernitana, scendendo in campo con il ruolo di “traghettatore” e lasciando per qualche settimana quello di responsabile del settore giovanile. Storie legate alla miracolosa salvezza targata 7 per cento che valse anche il rinnovo fino al 2025 alla cifra di 240mila euro per l’allenatore romano, “premiato” per il suo lavoro nella parentesi durissima legata al “trust”.

Incognite societarie che accompagnarono la sua seconda avventura da allenatore della Salernitana.  Ereditò la panchina dall’esonerato Fabrizio Castori e in sedici partite portò a casa due vittorie e tre pareggi che si dimostrarono fondamentali per la clamorosa permanenza in serie A. Sabatini decise di sollevarlo dall’incarico dopo il doppio pari negli scontri diretti con lo Spezia (2-2) e poi con il Genoa (1-1). Da lì, la scelta dell’allora direttore sportivo e attuale direttore generale di sollevarlo dell’incarico e affidarsi a Davide Nicola. Mossa vincente, con tanto di salvezza in extremis che fece felice anche Colantuono, con il rinnovo automatico inserito nel contratto. Sentimento di riconoscenza che spinse Iervolino a nominarlo come responsabile del settore giovanile, carica ancora sulle spalle.

La prima invece fu a cavallo delle stagioni 2017-2018 e 2018-2019, con il dodicesimo posto finale in serie B che gli valse la riconferma prima delle dimissioni a dicembre, dopo un infausto ko per 3-2 sul campo del Carpi. Ora la terza avventura, con poche speranze ma con la dignità e l’orgoglio da preservare.