Le parole del dirigente dell’ippocampo sull’addio del serbo e sul mancato ritorno del trequartista
Morgan De Sanctis ripercorrendo la scorsa stagione, non ha potuto far a meno di tornare anche sugli episodi meno felici e sereni della sua gestione, anche per via di un silenzio mantenuto in merito per mesi e mesi. Archiviata l’annata, qualche sassolino dalla scarpa, oltre che qualche spiegazione, arrivano anche dal ds granata.
Verdi: Agghiacciante l’intervista dell’agente, agghiacciante (ripetuto più volte). Donato Orgnoni – procuratore che in passato si era scagliato duramente contro De Sanctis (qui tutti i dettagli). Verdi è un giocatore forte, e il presidente voleva accontentarlo facendolo tornare. C’è stata anche una pressione bipartisan di Verona e Torino. Iervolino mi ha chiesto di negoziare il suo arrivo, ma è una situazione circoscritta alle ultime ore di mercato, anche io e Nicola pensavamo non aggiungesse qualcosa di diverso alla squadra o che andasse a completare alcune cose che pensavamo si dovessero completare nell’organico. Nelle ultime 4 ore di mercato, c’è stato un esercizio per provare a trovare la quadratura di numeri, ed erano numeri importanti. Il ritardo non è dovuti alle mail e alla mia incapacità di mandarle non è mai dipeso da questo, c’è stato un problema tecnico. Si è cercato di farlo, fuori tempo massimo, la Lega non ha fatto passare il tesseramento. Valore assoluto di Verdi, lo riconosco, ma ci tengo a dire che non era un giocatore che serviva alla Salernitana.
Radovanovic: Sono padre e ho famiglia, se ho creato disagio alla sua, la vivo con consapevolezza e con disagio, mi sento anche di scusarmi pubblicamente con la sua famiglia, la moglie e i figli. Devo rivendicare però il ruolo che ho e la decisione che ho dovuto prendere in quel periodo, decisione necessaria per salvaguardare compattezza e allineamento degli obiettivi. Mi dispiace averli costretti a lasciare Salerno prima del tempo, e di questo mi scuso. (QUI LE PAROLE DI RADOVANOVIC DOPO L’ADDIO)