Atalanta-Salernitana, sfida in programma lunedì 18 dicembre sarà anche sfida all’insegna dei doppi ex. Ricordi, suggestioni, e reminiscenze dal passato per numerosi protagonisti che oggi vestono la maglia opposta. Su tutti, lato Atalanta, Ederson e Matteo Ruggeri, esplosi in nerazzurro dopo aver contribuito alla salvezza, la prima storia in A, della Salernitana.

Il brasiliano dopo un anno di assestamento ha esponenzialmente impennato il proprio rendimento (per il secondo mese di fila è stato eletto miglior giocatore del mese dell’Atalanta), ed è uno dei titolari inamovibili di Gasperini. Già 5 gol in stagione, destino opposto rispetto a quel Matteo Lovato che proprio non riesce a imporsi in granata, dopo esser arrivato all’ombra dell’Arechi a margine dello scambio con lo stesso Ederson (e con un conguaglio economico in favore della Salernitana).

Matteo Ruggeri è un punto fisso ormai sulla corsia mancina, già tre gli assist vincenti in campionato oltre al primo gol tra professionisti, segnato in Europa League contro lo Sporting Lisbona, e la titolarità trovata anche con la Nazionale Under 21, meno spazio, decisamente, per Nadir Zortea, titolare giovedì in Europa League dopo un lunghissimo periodo in naftalina e in procinto di cambiare aria a gennaio.

Doppi ex anche i rispettivi tecnici: Gasperini ha giocato per la Salernitana nella sfortunata stagione ’90-’91, la prima all’Arechi, coincisa con l’immediata retrocessione in serie C1 dopo la promozione in B conquistata appena un anno prima. Inzaghi, invece, proprio con la maglia dell’Atalanta ha vinto il suo unico titolo di capocannoniere della serie A (24 gol all’attivo). Per lui una stagione indimenticabile nel bene e nel male, da un lato l’esplosione definitiva, dall’altro la tragica scomparsa dell’amico e compagno di squadra Federico Pisani, che segnerà inevitabilmente Inzaghi e tutta la formazione allenata da Mondonico (qui le parole di Inzaghi su Chicco Pisani). Infine sfida amarcord anche per Giulio Migliaccio, 6 stagioni e mezzo da calciatore dell’Atalanta, più un anno da dirigente, prima dell’addio e l’approdo alla Salernitana da responsabile dell’area tecnica.